Dead or Alive 5 riesce quasi ad annullare la distanza tecnica fra un pro player e un giocatore che prende in mano il pad per la prima volta
Botte da orbi e belle ragazze per il reboot della saga picchiaduro di Team Ninja
La saga di Dead or Alive, così come quella di Ninja Gaiden, negli ultimi anni ha dovuto affrontare due enormi cambiamenti: il primo è stato la rinascita di Street Fighter, Mortal Kombat e Soul Calibur che, con tutte le iterazioni uscite negli ultimi tre anni, hanno reso l’ambiente dei picchiaduro molto, molto concorrenziale. Dall’altro lato l’abbandono (fra polemiche e recriminazioni) di Itagaki, ha imposto al Team Ninja un ripensamento generale di tutti i suoi brand, in modo tale da sopperire alla mancanza della guida creativa che, per vent’anni, ne aveva condizionato l’evoluzione.
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