Flappy Bird ci ha svelato alcuni limiti del giornalismo videoludico e, forse, il suo lato peggiore…

Per anni ci è stato raccontato che i giocatori volevano trame da cinema e grafica realistica, poi si sono innamorati del WiiMote.

Oggi, nonostante l'arrivo sugli scaffali di Tomb Raider, Castlevania e tante riedizioni HD di alcuni successi della scorsa generazione, il grande protagonista è Flappy Bird, un gioco gratuito uscito su iOS. Poca roba, forse, peccato però che questa “poca roba” si è dimostrata capace di fatturare quasi 50.000 dollari al giorno, proponendo un’offerta ludica che definire risicata è poco.

In Flappy Bird abbiamo un solo obiettivo, far planare un uccellino attraverso una serie infinita di tubi, senza mai toccare terra o un muro. Tutto qui, nient’altro. Il gameplay è ripetitivo, frustrante e orrendamente difficile: non prevede alcuna abilità e, spesso, si muore non per imperizia propria ma per errori nell’interpolazione dei pixel. Come se non bastasse, buona parte del design del livello è un rip – off evidente di Super Mario World, con i tubi identici a quelli normalmente incontrati dall'idraulico e un design dell'uccellino basato su un paio di nemici sempre made in Kyoto. Nonostante tutto, però, il gioco sembra piacere tantissimo e, a quanto pare, il grande pubblico non appare troppo interessato a questo genere di sottigliezze, anzi, le critiche vengono dalla stampa specializzata, dai forum e, in generale, da chi con il gaming c'è cresciuto, non dalle generazioni di giocatori più recenti.

 

 

Cosa significa? Significa che tutti noi giornalisti dovremmo seriamente ripensare ai parametri critici con cui ci approcciamo ai giochi, accettando con minore arroganza le suggestioni che arrivano dalla rete e dagli utenti. Flappy Bird, per noi, è un titolo privo di qualsiasi interesse, quasi insultante, tuttavia per una vastissima fascia di pubblico rappresenta un passatempo divertente e abbastanza appagante. Per noi è strano ma, dopo anni di dominio delle piattaforme mobile e il trionfo di Wii nella scorsa generazione, forse, qualche domanda avremmo dovuto farcela pure prima. Il trionfo di Flappy Bird rappresenta, per ora, il culmine ultimo dello scollamento fra utenza e critica; forse non è troppo tardi per cambiare ma, nei prossimi mesi, tutti noi giornalisti dovremo impegnarci sul serio.

Aggiornamento

Dong Nguyen ha ritirato Flappy Bird dall'AppStore e da Google Play. Il motivo? Le critiche ricevute e le accuse di plagio. Per ora l'autore del gioco sostiene di non avere alcun problema legale ma, in ogni caso, i commenti online l'hanno ferito talmente tanto da convincerlo a cancellare il titolo.