Pokémon è da sempre sinonimo di assuefazione. Scegliere il proprio mostriciattolo tra il classico trittico di partenza, catturare i membri del party nell’erba alta, avere la meglio sugli sventurati allenatori neofiti e sgominare il Capopalestra della città più vicina, sono i primi passi che conducono ad una pericolosa spirale di dipendenza che non si consuma con la sconfitta dei Superquattro. I titoli di coda, anzi, sono il principio di un viaggio ben più complesso, prolungato e avvincente.

I ragazzi di Game Freak, del resto, hanno architettato la trappola perfetta per qualsiasi adolescente cresciuto tra il mito dell’onnipotenza incarnato in Goku in versione Super Sayan e la smania di completare gli album di figurine dei calciatori. I Pokémon sono tutto questo: combattenti destinati a diventare sempre più potenti, le cui molteplici incarnazioni costringono ad ore di spossanti peregrinazioni nell’eroico tentativo di “catturarli tutti”. I motori che alimentano queste combacianti pulsioni...