Che i ragazzi di JoyMasher avessero del talento, e neppure poco, lo sapevamo già, da quella perla action platform bidimensionale che risponde al nome di Oniken, recensito su queste stesse pagine, a costo di sudore e sonore mazzate sui denti, ma godendo di cotanta beltà retrò, nel gameplay così come nella direzione aristica. Buona la prima, avanti con la seconda quindi, cambiano l’ambientazione ed il tono, si passa dal post apocalittico al fantasy oscuro, si espande il genere di riferimento, perché l’action platform rimane, e si coniuga con una tendenza più adventure; si arriva insomma, dopo due anni di sviluppo, ad Odallus: The Dark Call, ed è ancora centro.

Quella dell’eroe del gioco, Haggis, è una storia tormentata e dolorosa, fatta di vecchi e crudeli dei, di uomini deboli, di sconcertanti rivelazioni, che viene narrata a spizzichi e bocconi, attraverso le poche linee di dialogo che anticipano alcuni degli scontri con i boss, e tramite la lettura di poderose rune, ...