Che strano esperimento Grow Home. Ubisoft va persino oltre il focus più spigliato e di nicchia di titoli come Child of Light e Valiant Hearts, tirando fuori un prodotto che ha un’impronta bizzarra, fresca, libera, esattamente come se fosse una produzione indipendente. E che una suo carattere preciso, certamente contaminato da elementi di gioco presi da generi tradizionali, ma che viene fuori quasi subito, non appena si prende il controllo del robottino BUD, il protagonista.

La trama, nel genere platform, al quale Grow Home appartiene sommariamente, conta davvero poco, ed è quindi trascurabile il fatto che il robottino sia giunto in un pianeta sconosciuto e debba rintracciare un qualcosa che possa aiutare a rifiorire la sua terra natìa. Molto meno trascurabile, una volta indossati i suoi robotici panni, è quella strana pianta nel bel mezzo dell’area di partenza. Bene, quella pianta è l’alpha e l’omega, il punto di partenza di un’avventura che si sviluppa po...