Feist è una piccola opera indipendente fatta di ombre e luci soffuse, di foreste e caverne, di rami spezzati e pigne, di esseri che più che animali sono mostri, compreso il protagonista, una palla di pelo nemmeno gradevole da guardare. In questo ambientazione particolare e attraverso questo bestiario sui generis si svolge un’avventura di corto respiro, declinata secondo i canoni videoludici del platform, nei quali si inseriscono piccoli elementi puzzle ed un intensivo ricorso alla fisica. Una base più che buona quindi quella di Feist, che subito fa venire alla mente Limbo, ma che si dimostra in realtà differente dall’essenza del titolo di Playdead.

La storia di Feist è quella di un rapimento e dell’inseguimento che ne consegue, nel quale confluisce tutto l’eroismo che una piccola e bruttina palla di pelo può infondere. Ed è in realtà un grande eroismo, nonostante le piccole dimensioni del protagonista, perché fin dalle primissime fasi di gioco ci si accorge che ...