Elegy for a Dead World è un titolo che andrebbe apprezzato anche solo per il coraggio che sta alla base della sua realizzazione. Chiedere su Kickstarter quasi 48.000$, e riuscirne ad ottenere 72.000, per un gioco che in fondo gioco non è, è stato già un piccolo successo per il team di sviluppo, Dejobaan Games, che ha portato poi a compimento un esperimento decisamente poco ordinario, totalmente alieno dai canoni classici del videogioco, dalla categorizzazione in generi, dal normale senso di progressione.

Elegy for a Dead World è un gioco che nasce da un’idea, e nasce per stimolare idee, da mettere nero su bianco tramite il racconto. C’è una sottilissima, ludicamente irrilevante componente esplorativa, che mette il giocatore al controllo di un esploratore spaziale, che approda su tre diversi pianeti, tutti disabitati, che prendono il nome dagli scrittori inglesi Percy Bysshe Shelley, Lord Byron e John Keats. Anche le atmosfere che, una volta sulla superficie, provano a tocca...