Forse verrà il giorno in cui anche noi poveri mortali comprenderemo la visione che portato Tomonobu Itagaki a realizzare Devil’s Third, forse un giorno affineremo le nostre qualità di giocatori al punto da padroneggiare alla perfezione il suo ibrido tra action e shooter, catturandone l’essenza primaria, e pazienza se noi in realtà il gioco l’abbiamo già finito, persino col GamePad, nemmeno con il Pro Controller, quindi magari tanto scarsi non siamo. Forse verrà il giorno, ma molto più probabilmente mai, perché ci ha provato il buon Tomonobu a nascondere i difetti della sua ultima produzione dietro le ridicole accuse indirizzate a chi l’aveva provato e ne aveva scritto (“non lo comprendono”, “sono giocatori scarsi”, “devono usare il Pro Controller: ipse dixit), ma alla fine della fiera, e delle chiacchiere, arriva il momento in cui si devono fare i conti, in sede di recensione, e Devil’s Third non solo non è la sua “migliore opera di sempre”, ma non è...