La storia di Animal Crossing, la simulazione di vita di Nintendo, è una storia di aggiunte, di cose da fare, di persone, di edifici, di feste, di interazioni, di espedienti ludici, di una serie di elementi che, messi insieme, hanno dato vita ad episodi progressivamente più ricchi, e quindi più gustosi da giocare, per coloro ai quali la libertà videoludica piace assai. Animal Crossing: Happy Home Designer, primo spin off della serie, va invece in direzione opposta, quindi toglie tanta di quella sostanza che qualità dà agli episodi regolari, a favore di una struttura ludica basata su una sola delle componenti della serie, quella relativa all’arredamento della propria casa. Che qui non è più casa, ma case al plurale, nel momento in cui si vestono di panni di un impiegato di un’agenzia immobiliare e si cerca di esaudire i desideri di chi vuole abbellire la propria magione o costruirne una ex novo.

Si inizia con una piccola infarinatura da parte dei propri colleghi: arredare le ...