Si potrebbe tagliare corto, senza troppi preamboli né giri di parole, confermando la bontà di un prodotto, di un terzetto di giochi, di una saga che, più e meglio di molte altre, sembra non conoscere età. Del resto, proiettandosi in un futuro prossimo, è naturale doversi imporre un level design, un sistema di controllo, uno stile visivo tutt’altro che ordinario, già temprato da un paradossale viaggio attraverso le epoche storiche.

Sin dai tempi dell’esordio del primissimo WipEout, su PlayStation nel lontanissimo 1995, il brand seppe gareggiare ad armi pari con lo stimatissimo, e per certi versi migliore, concorrente: quell’F-Zero che con il GX, l’indimenticabile capitolo per Game Cube, Nintendo, in collaborazione con Sega, raggiunse un grado di perfezione inscalfibile e innegabile.

Complice la rincorsa agli Anni ’80 e ‘90, evidente tanto al cinema, quanto nella musica, dopo un lungo periodo di crisi, pare che la passione per le corse futuristiche stia riesplodendo. Ne sono prova tangib...