Quella che si snoda attraverso il lungo fiume che di The Flame in the Flood è ambientazione principale e metafora di vita è un’avventura videoludica per certi versi memorabile, che di fatto non esibisce elementi di gioco particolarmente innovativi né profondi, ma fa del mistero, dell’essenzialità, della semplicità del sentire le sue caratteristiche principali. Vivere è tutto, il resto è contorno, lo si percepisce in una maniera vivida, più che in altre produzioni del genere, e non solo perché nel gioco di The Molasses Flood ci sono mille modi per morire, ma perché esso va oltre il requisito videoludico del mangiare, bere, tenersi al caldo e dormire. Fa percepire il senso di ogni azione, l’importanza delle piccole cose, persino dei legami, in un mondo che di legami non ne ha più.

Non c’è spiegazione riguardo la catastrofe che si è abbattuta sul mondo, si sa solo che esso è in rovina, che la natura se l’è ripreso, che in pochi sono rimasti a popolarlo, per l...