L’esordio di Game Stop, nello sviluppo e realizzazione di videogiochi, non poteva certo avvenire con una produzione tripla A che impegnasse il colosso americano in un progetto mastodontico in termini di tempo e budget da investire. Avere la presunzione di invadere il territorio di Nintendo, Electronic Arts e compagnia bella senza un minimo di know how, senza esperienze pratiche, avrebbe potuto essere fatale, nonché rivelarsi estremamente controproducente per la neonata GameTrust: costola di Game Stop, che da qui in avanti curerà l’ambito “development” della compagnia.

Ottima, da un punto di vista prettamente strategico, la partenza con Song of the Deep, una produzione dal taglio “indie”, nelle ambizioni artistiche e nelle ridotte dimensioni contenutistiche, il cui sviluppo è stato curato da Insomniac Games, team sufficientemente esperto e navigato da poter maneggiare il genere dei Metroidvania senza eccessivi grattacapi. L’opera prima di GameTrust è proprio questo: un’avventura, ambien...