Nell’era delle riedizioni in HD e dei reboot che tentano di rimescolare le carte in tavola, Shadow of the Beast è in tutto e per tutto un remake, un vero e proprio rifacimento, praticamente da zero, di quello che fu un grande classico del passato. L’opera di riscoperta e riproposizione ha un nome e un cognome ben preciso: quello di Matt Birch, fondatore di Heavy Spectrum Entertainment e, evidentemente, grandissimo fan dell’originale pubblicato su Amiga nel 1989.

Il suo amore per la serie si è palesato, quasi con un pizzico d’imbarazzo, sin dal momento in cui il giovane sviluppatore presentò ufficialmente la sua creatura durante la gamescom del 2013. L’immagine di un appassionato che, attorniato da un manipolo di nerd fomentati dalla stessa passione, si mette in testa di rinverdire e resuscitare una leggenda, che con ogni probabilità ne alimentò sogni e fantasie giovanili, è indiscutibilmente romantica. Del resto, stiamo parlando di un titolo che pur non incontrando un grande successo d...