Runbow è il correre sui colori che cambiano, non sugli arcobaleni, come lascerebbe intendere il titolo del gioco di 13AM Games, ma sulle tonalità che compongono il variopinto arco, tonalità che, come la illusoria struttura che disegnano, sono estremamente effimeri. Il cambiamento, in Runbow, è la chiave del gameplay, la negazione dell’essenza stessa del platform, perché le piattaforme sono mutabilissimi. In un certo intervallo di tempo, in effetti, non esistono.

La soluzione che adotta Runbow per provare a proporre qualcosa di intrigante al giocatore è già vista, ma su di essa possono poggiare, al massimo, giusto interi livelli di una qualunque altra produzione del genere. In Runbow è invece la chiave di volta del gameplay tutto. Il giocatore è costantemente sfidato a pensare più in là, oltre quello che vede, perché quello che vede può cambiare in un attimo, l’intervallo che impiega un’ondata di colore a portarsi via quell’appiglio che si pensa di potere raggiun...