Non bisogna fare l’errore di idealizzare il passato, di permettere all’effetto nostalgia di modificare la memoria e compromettere la corretta percezione delle cose. Si sa: certe canzoni legate a periodi felici della nostra vita, non sono così belle come ce le ricordavamo; i luoghi visitati da bambini ci sembravano molto più ampi e spaziosi di quanto non lo siano realmente; i videogiochi che abbiamo adorato in gioventù potrebbero non sfoggiare quella ricercatezza di gameplay e quel comparto grafico esaltante che avremmo giurato continuassero a possedere nonostante lo scorrere del tempo.

Dopo due anni di “next-gen” ci si abitua a certe finezze estetiche senza nemmeno accorgersene e capita di sottovalutare l’evidentissimo salto generazionale, in termini puramente prestazionali, che pur c’è stato. Ecco, non fate questo errore con Uncharted. Se potete, riaccendete la PlayStation 3 che avete rinchiuso in soffitta e spolverate i vecchi blu-ray per rendervene subito conto: a shoccarvi maggiorm...