Nel momento in cui si scelgono delle piante e degli zombi come protagonisti del proprio videogioco gli si dà una connotazione decisamente bizzarra, e quando costoro escono dal contesto nel quale erano infilati in origine, ovvero lo statico tower defense, ed entrano in uno molto più dinamico, lo shooter in terza persona, seppur sui generis, le cose si fanno ancora più sopra le righe. E se la formula ha già funzionato una volta, perché non riproporla, puntando ancora di più su un’atmosfera generale fuori di testa? E’ quello che ha fatto PopCap Games con Plants vs. Zombies Garden Warfare 2, aggiungendo sostanza ludica alla formula del predecessore, già ben definita.

In quello che sembra essere uno stallo destinato a non sbloccarsi mai piante e zombi si fronteggiano dagli opposti lati di un cortile, e le loro rispettive basi fungono da hub, sostituendo menu e quant’altro, e dando un accesso diretto alle varie modalità dei gioco ed alle opzioni di personalizzazione diretta...