Mother Russia Bleeds
di Le Cartel Studio
5 settembre 2016
Mother Russia Bleeds picchia forte. Ricollegandosi alla grande tradizione di giochi come Final Fight e Street of Rage, si palesa, senza troppi preamboli e sin dal tutorial, per quello che è: un titolo nostalgico, un tributo a tempi ormai cancellati dall’avvento della tridimensionalità, che pur non lesina, con un tocco di postmodernismo, sulla quantità spropositata di violenza, sangue e tematiche controverse sollevate negli otto livelli di cui si compone la campagna principale.
L’esordiente team francese, raccolto sotto l’effige di Le Cartel Studio, si è probabilmente imposto un ambizioso quanto intrigante traguardo: tentare l’unione e fusione tra l’immediatezza di un beat ‘em up, con una trama che affonda le sue fondamenta nel gore, nell’hard boiled, nell’horror. Un Cadillacs and Dinosaurs che impatta, a trecento chilometri orari, con Hotline Miami, con The Dishwasher: Vampire Smile.
Violenza, droga, fascino retrò: la recensione di Mother Russia Bleeds
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