L’incipit è piuttosto spiazzante, per non dire depistante. Ci si risveglia senza alcun indizio, completamente soli, nel mezzo di uno sterminato campo di mais, guidati dall’innato istinto di imboccare l’unico sentiero visibile. Il sottofondo musicale accresce lo stato d’ansia, mentre ci si prepara al peggio, un peggio che, per forza, deve avere le sembianze di un orribile mostro o, perché no, di un terrificante alieno.

Del resto, non abbiamo mai completamente dimenticato le sinistre inquietudini giovanili regalateci dall’ingenua visione di Signs, angosciante lungometraggio con Mel Gibson e diretto da M. Night Shyamalan, non certo uno qualunque. Le similitudini, sulle prime, si sprecano. Siamo in una fattoria, è successo qualcosa ma non sappiamo esattamente cosa, tutto sembra presagire un’inevitabile tragedia, magari pronta a palesarsi non appena il crepuscolo avrà definitivamente lasciato il posto ad un’impenetrabile oscurità.

Maize screenshot

Purtroppo non sono presenti i sottotitoli, nemmeno in ingles...