Mafia III
di Hangar 13
7 ottobre 2016
Mafia III è un open-world controverso, problematico, tragicamente conteso da forze contrapposte e di uguale intensità. Vive di alti e bassi, continuamente strattonato e disorientato da due cifre stilistiche certamente complementari, ma malamente amalgamate tra loro, quasi impacciate e in imbarazzo ogni qual volta sono costrette a toccarsi, fondersi, proporsi contemporaneamente nell’inscenamento della vendetta di Lincoln Clay.
C’è l’anima seriosa, storica, se vogliamo, magistralmente e strepitosamente riprodotta nelle tante cut-scene e nei dialoghi che sviluppano un plot coinvolgente, convincente, appassionante. Il protagonista della vicenda vive una doppia discriminazione: è un “negro” in una società dominata dai bianchi, è un reduce della guerra del Vietnam negli Stati Uniti D’America del 1968, non certo un anno qualsiasi.
Trama potentissima, gameplay incompleto: la recensione di Mafia III
È necessario attenersi alla netiquette, alla community infatti si richiede l’automoderazione: non sono ammessi insulti, commenti off topic, flame. Si prega di segnalare i commenti che violano la netiquette, BAD si riserva di intervenire con la cancellazione o il ban definitivo.