Ogni LEGO Qualcosa è la solita solfa: siparietti comici, enigmi semplicissimi, migliaia di monete da raccogliere distruggendo ogni oggetto dello scenario, spinti da un’oscura e malata smania ossessivo-compulsiva da cui è praticamente impossibile sottrarsi. Un mantra inossidabile, una regola aurea certamente prolifica, una legge immodificabile che, generazione di console dopo generazione di console, non sembra voler mutare per restare al passo con i tempi. Inutile girarci intorno: nemmeno questa volta qualcosa è cambiato. La sottostruttura ludica, le meccaniche, il feeling, persino il sistema di controllo: tutto invariato, fotocopiato e riproposto senza sotterfugi, né ipocrisie. Traveller’s Tales, e ci mancherebbe altro, gioca la carta dell’onestà intellettuale ormai da tempo, forte di un implacabile successo, quello della saga che cura ormai da dieci anni sotto l’ala protettrice di Warner Bros., nella piena consapevolezza che orde di fan, più o meno cresciute, non riusciranno com...