forma.8
di MixedBag
23 febbraio 2017
L’esplorazione interstellare è un lavoro rischioso, pieno di insidie ed imprevisti. Nel futuro immaginato dagli artisti dell’italianissima MixedBag, oltre a vascelli spaziali in grado di coprire distanze siderali in breve tempo, l’umanità, fortunatamente, è anche in grado di costruire efficienti automi muniti ed equipaggiati di tutto il necessario per scandagliare la superficie di mondi alieni in cerca di risorse e, perché no, forme di vita più o meno sviluppate.
Il robot privo di braccia e mani, ma con la non secondaria capacità di svolazzare in qualsiasi direzione, fa parte di una delle spedizioni peggio pianificate della storia dell’astronautica di ogni tempo. Evidentemente, qualcuno deve aver sbagliato qualche calcolo o sopravvalutato la forza delle corazze dello squadrone di droidi lanciati nell’atmosfera di un pianeta che, sin da subito, si rivela ostile e pericoloso come pochi altri nel raggio di milioni di parsec.
La solitudine delle sonde spaziali: la recensione di forma.8
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