Probabilmente è passato per la mente di Arc System Works che per far tornare in auge una serie come Double Dragon, della quale si ricorda come più epigono più recente quel Double Dragon Neon del 2012, sarebbe bastato tornare all’età dell’oro dei picchiaduro a scorrimento, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Avrà pensato probabilmente che il successo di produzioni come Shovel Knight o, ancora prima Mega Man 9 e Mega Man 10, più tutto lo sterminato repertorio indie dallo stile retrò e dal gameplay classico, giustificasse una simile scelta. “Se ci sono riusciti loro, perché non dovremmo riuscirci noi, avranno pensato”. Sbagliando, perché c’è modo e modo di ritornare alle origini, di sfruttare l’innegabile fascino dei bei tempi andati, e quello utilizzato per Double Dragon IV è quello sbagliato.

Le basi di partenza, tanto per cominciare, non erano per nulla solide. Stiamo parlando di una serie da anni in disarmo, che se nel 2012 ottenne per breve tipo una ...