Quello che i ragazzi di Powerhoof hanno fatto con Crawl è stato ribalatare totalmente la dinamica principe dell’hack and slash multigiocatore, quella per intenderci, che deriva totalmente da Gauntlet, che mette i giocatori di fronte ai mostri, orde di mostri per la precisione. Crawl sottrae la cooperazione (ed anche un bel po’ di nemici) e aggiunge tantissima competizione, perché se un giocatore combatte contro l’orrore, gli altri sono quell’orrore, ratti, scheletri, licantropi, negromanti, demoni e tutto quanto prevede un immaginario fantasy tradizionale, ma dipinto con toni decisamente più lugubri della media. Il gioco è una feroce competizione, al termine della quale un solo eroe può trovare la salvezza, gli altri sono destinati all’oblìo. Oppure possono fallire tutti nell’intento e lasciare spazio al male.

Crawl poggia su un’idea ottima, implementata benissimo. Fino a quattro giocatori cercano di uscire da sotterranei stantii e colmi di tra...