Si può dire tutto della saga di The Witcher tranne che manchi di serietà. Il mondo di Geralt e dei suoi compagni è addolorato, fangoso, distrutto dal male e dall’egoismo, i rari sprazzi di ottimismo sono sempre offuscati da una luce malinconica o da un più o meno celato sarcasmo.

Con l’ultima espansione di The Witcher 3: Wild Hunt dedicata allo strigo di Rivia, CD Projekt RED ha voluto sperimentare qualcosa di diverso, un divertissment, una specie di “holiday special” che ci mostra un Geralt inaspettato. Blood and Wine ci permette di abbandonare le martoriate lande del nord per esplorare Toussaint, una nazione non toccata dalle guerre di Emyr e baciata da un dolce clima mediterraneo. A metà fra una Toscana favolistica e la Francia di Lady Oscar, Toussaint è abitata da cavalieri con lunghe penne sgargianti sull’elmo e fanciulle innamorate del buon vino. Un luogo paradisiaco ma, a volte, il rosso della vigna si confonde con quello del sangue, creando non pochi problemi ai placidi comprim...