Appartiene Blackwood Crossing a quel genere videoludico che condensa la narrazione in un paio di ore abbondanti, attraverso un’avventura che, visti i tempi ridotti, è densa, magari non canonica nello scorrimento temporale, e qui persino surreale, perché quello che all’inizio sembra solo un viaggio in treno, destinato a portare, lo si avverte subito, la protagonista Scarlett e suo fratello Finn verso un nuovo luogo ed una nuova vita è solo la prima tappa di un percorso che rompe le barriere dello spazio e del tempo, avventurandosi attraverso ambientazioni che più che luoghi sono visioni, trascinando il giocatore in una esperienza piena di domande, simbolismi e tutto quanto afferisce alla piuttosto recente tradizione del genere.

Che le cose andranno in maniera piuttosto diversa da come ci si sarebbe potuto immaginare all’inizio lo si capisce quando fa il suo ingresso uno strano personaggio, i luoghi si ripetono, persone riemergono dal passato in una veste abbastanza inq...