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Fotonotizia Fallout 4

Fabio Canonico

7 Dicembre 2015 15:26 · aggiornato il 7 Dicembre 2015 alle 15:26

Gola Giganteschi insetti selvatici, cibo in scatola, acqua sporca, persino gatti domestici: va bene tutto, purché riempia la pancia. Poco male se alla lunga le radiazioni possono distruggere il fisico del nostro avatar: l’importante è mangiare a volontà per rimpinzare la barra di salute. Circondati dai nemici e sotto pesante fuoco incrociato, ci siamo fatti ben pochi scrupoli a ingozzarci come se non ci fosse un domani, pur di recuperare punti vita e avere qualche speranza di uscire vittoriosi dallo scontro di turno.
Avarizia Neanche il tempo di cominciare a muovere i primi passi nel Commonwealth post-apocalittico, che subito un gruppo di superstiti ha immediatamente richiesto il nostro aiuto. Dopo averli tratti in salvo dall’assedio di un gruppo di predoni e di un gigantesco Deathclaw, ci hanno persino chiesto di aiutarli nella costruzione di un fortino nei pressi di Sanctuary Hills. Del resto, a questi maledetti accattoni, basta offrire una mano che si prendono tutto il braccio. Siamo stati estremamente magnanimi a costruire per loro qualche letto e un marchingegno che gli purificasse l’acqua, ma quando hanno anche preteso delle torrette difensive li abbiamo mandati a spendere. Sacrificare metallo e altro preziosissimo materiale per uno sparuto manipolo di impiastri non ci è proprio parso il caso.
Invidia Visti attraverso il mirino, certi nemici sembrano proprio istigarci alla violenza. Bardati nelle loro fantascientifiche corazze, ci ingaggiano facendo affidamento su armi di inaudita potenza. Niente di peggio, quando si è avvolti da un elegantissimo, ma inefficace e inutile, cappotto, mentre si risponde al fuoco con qualcosa che ha aspetto e forza di penetrazione di una sparachiodi. Per questo, l’invidia è l’unico sentimento che ci ha tenuto in vita innumerevoli volte. Perché non c’è soddisfazione più grande, al termine dello scontro, di depredare i cadaveri dei nemici di ogni loro avere per poi accorgerci che, infondo, il loro equipaggiamento non fosse tanto migliore del nostro.
Ira Dopo l’ennesimo game over, nonostante gli avvertimenti di Maestro Yoda, è impossibile non lasciarsi andare all’ira: sentimento che conduce dritti, dritti al Lato Oscuro, è vero, ma che ci ha permesso di sconfiggere boss e superare livelli tante volte, in tanti videogiochi. Fallout 4 fa di tutto per far scatenare il berserk che alberga in ogni videogiocatore che si rispetti, costringendolo spesso e volentieri con le spalle al muro in pesante inferiorità numerica o contrapponendolo a colossali abomini dalla barra di salute praticamente infinita. Una cosa è certa: sfogare la propria rabbia stringendo un gigantesco cannone gatling (nel gioco) è immensamente più efficace e meno dispendioso del tirare (nella vita reale) il controller contro il televisore.
Accidia Ci sono due modi per godersi Fallout 4: fare il buon samaritano o pensare unicamente a ritrovare il proprio figlioletto sequestrato, calpestando chiunque si opponga al vostro obiettivo. Anni e anni di videogiochi, ci hanno insegnato che scegliere la via del bene comporta sempre ricompense migliori. Non questa volta. La produzione Bethesda, in questo senso, è estremamente realistica, dimostrando empiricamente come, non sempre ma spesso, aiutare qualcuno in difficoltà esiga grandi sacrifici e inutili spese a fronte di tanti ringraziamenti, ma poco loot. Alla lunga vince l’accidia: ci pensi qualcun altro a salvare il mondo, a noi interessa solo sopravvivere.
Superbia Arroccati dentro un’Armatura Atomica, munita di jetpack, abbracciando un gigantesco mitragliatore, è impossibile non lasciarsi andare a un ghigno di superbia, memori dei giorni in cui si è giunti persino ad uccidere per un pezzo di carne radioattiva. Farsi beffe di Ghoul e avversari male equipaggiati è un piacere difficilmente descrivibile. Persino i minacciosi Deathclaw sembrano indifese bestiole pronte ad essere fatte a pezzi dalla potenza del nostro arsenale. Poi la batteria che alimenta l’armatura si consuma e la magia finisce.
Lussuria Non si vive di solo cibo. Senza moglie, brutalmente assassinata, e con un figlio da crescere, non prima di averlo ritrovato beninteso, può capitare che un uomo, certi giorni, si senta immensamente solo. Cosa c’è di meglio, del resto, della compagnia di una donna? Cosa, di più catartico, di una notte di focosa passione mentre il mondo, al di fuori del letto, muore lentamente? Fallout 4, in questo senso, è piuttosto avaro di svaghi, ma l’appetito del nostro avatar, lo abbiamo percepito anche al di qua dello schermo, era tale che, per un secondo, persino Mama Murphy sarebbe andata benissimo per sfogare certi istinti mai completamente sopiti.