Completare la recensione di Little Nightmares ha portato alla mente una riflessione che faccio da tempo. Un gioco più lungo è automaticamente di valore superiore? Il prezzo di vendita deve rispecchiare questo elemento? La mia carriera di redattore videoludico è iniziata quando ancora si usavano i cosiddetti voti parziali, ovvero dei numeretti che davano una valutazione su parametri quali grafica e sonoro, più facili da identificare obiettivamente. Questi erano però affiancati da giocabilità e longevità. Se già il primo è difficile da catalogare con un semplice numeretto, il secondo si è nel tempo trasformato in un vero incubo. Di primo acchito può sembrare una banalità: il gioco dura 30 ore, longevità 9. Ne dura 3, voto alla longevità 4. Però poi magari ha una componente online, allora la longevità si allunga. Sì ma dopo un po’ annoia perché è ripetitivo. Dura poco ok, ma costa solo 15 euro, non posso valutarlo come un tripla A da 70 cocuzze. Insomma, come si diceva, un vero incu...
Alcuni pensieri più o meno a caso sulla longevità dei videogiochi
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