C’è una cosa che abbiamo fatto tutti, nessuno escluso, almeno una volta nel corso della nostra lunga ed eccitante carriera tra pad e console. Soprattutto nei momenti di massima tensione, abbondanti proprio nei survival horror, capita quasi istintivamente di piegarsi su un fianco, di spostarsi lievemente su un lato, nel disperato, quanto inutile tentativo di sbirciare al di là di un ostacolo, di una parete, di un angolo cieco. Un po’ come quando si inclina il controller nei giochi di guida, per vincere il sottosterzo e spronare la virata del mezzo, si tenta infantilmente di sfondare lo schermo piatto del televisore, di infondere una certa fisicità nella fruizione del gioco di turno, di anticipare effettivamente i tempi, l’arrivo del giorno in cui ci tramuteremo a tutti gli effetti in avatar a spasso in mondi virtuali.

Resident Evil 7 bioharzard è un sogno che si avvera, l’empirico soddisfacimento di un bisogno quasi fisiologico finalmente appagabile, la definitiva conferma che i videogi...