Esiste un mostro che è acerrimo nemico del videogiocatore. E’ un mostro che si nutre di tempo, ma anche di spazio, qualora codesto giocatore fosse un affezionato delle copie fisiche, un feticista delle confezione. Soprattutto, si nutre di soldi. Dopo averli mangiati, in maniera immediata, il backlog si allunga, istantaneamente diventa più grande, più inquietante, ancora più vorace. Gli basta spesso anche pochissimo, spicci appena, ma con quel pochissimo è in grado di allungarsi a dismisura. E’ composto da tutti i videogiochi ancora da finire o, peggio ancora, acquistati e mai giocati, un qualcosa di paragonabile ad un serpente marino, o ad un drago preso dalla mitologia giapponese. Spire che sembrano infinite, dalle quali non c’è la minima possibilità di scappare, quando iniziano a stringersi sulla preda.

Il backlog è un mostro moderno. Non se ne trova traccia sui bestiari fantastici, né nella Bibbia, nella tradizione ebraica o nelle leggende nordiche. E’ spunta...