Soccer Brawl era il calcio che più ci poteva piacere negli anni ’90, il calcio del menare, con una spruzzata, anche qualcosa in più, di un futurismo tamarro, perché i calciatori con potenziamenti e armi sono fighissimi, ma se hanno colori vistosissimi e per niente sobri lo sono di più, e persino un contorno di donnine seducenti, perfette nel loro ruolo di attizzamento. Il calcio come feticcio, più che sport, le mazzate e l’estetica facevano di Soccer Brawl uno dei protagonisti delle sale giochi.
Il calcio come sport viene stravolto dalla riproposizione secondo SNK: i calciatori per squadra sono sette, non undici, regole praticamente non esistono e scompaiono anche i limiti del terreno di gioco, e allora il campo ha pareti attorno che fanno rimbalzare la palla: Windjammers, di Data East, sarebbe arrivato due anni dopo, nel 1994, ed in effetti a tratti ricorda Soccer Brawl, in certe dinamiche così come nell’estetica. Oltre allo sfruttare i muri c’è il poter utiliz...
Il calcio robotico e violento del 1992: con 500 lire alla riscoperta di Soccer Brawl
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