“Nessuno mi ha mai dato dei soldi. Sin dal 2005 ho sempre usato i miei e se non avessi fatto quegli stupidi film sui videogiochi, non avrei mai messo insieme il capitale che mi avrebbe permesso di dire ‘facciamo un film sul Darfur’. Non ho bisogno di una Ferrari, non ho bisogno di uno yacht. Ho investito nei miei film e ho perso tutti i soldi”.

Sono parole cariche di rammarico e rimpianto quelle di Uwe Boll, rilasciate in un’intervista al Toronto Metro. Per alcuni un incapace, per altri un genio del trash, il regista canadese ha detto basta: non girerà più un film in vita sua, costretto a dedicarsi ad altro, dopo aver promosso di tasca propria ogni lungometraggio prodotto.

Noto ai videogiocatori per pellicole (tutte al limite dell’inguardabile) come Alone in the DarkBloodRayne, House of the Dead, Far Cry e Postal, Boll ha confermato che non gli è più possibile continuare a lavorare in un mercato fatto di blockbuster, che di fatto ha distrutto il mercato home video.

“E’ un mercato morto. Non si fanno soldi con i film perché il mercato dei DVD e Blu-Ray è calato dell’80% negli ultimi tre anni. Questa è la vera ragione, non posso più permettermi di affrontare i costi della produzione di un film. Non posso rimettermi a girare film amatoriali perché ho fatto tanti lungometraggi nella mia vita, non posso rimettermi a fare film a basso costo alla mia età. Sarebbe umiliante”. 

Ci “lascia” così un regista molto discusso, vessato da critica e pubblico, ma che in qualche modo, indubbiamente, ha aiutato i videogiochi a farsi strada nel mercato mainstream.

 

Fonte: Toronto Metro