Dopo un po’ si finisce per parlarci con i mucchi di poligoni che ci circondano, così gentili e premurosi nell’introdurci all’ennesimo mini-gioco o determinati ad aiutarci nel compiere il nostro dovere. Ci è capitato con i simpatici robot di The PlayRoom VR, sorte simile è capitata al povero Robin di Batman Arkham VR, spiazzato nel collaborare con un Cavaliere Oscuro tanto impegnato a guardarsi stupito attorno, piuttosto che a trovare il modo di sventare l’ennesima trappola architettata dal Joker. Giudicare a bruciapelo PlayStation VR è difficilissimo. Un po’ perché ogni novità porta per forza di cose un po’ d’eccitazione, soprattutto nell’appassionato, un po’ perché “l’effetto wow” è effettivamente più che discreto, tanto più se è la prima volta che ci si immerge nelle meraviglie della realtà virtuale.

Molte cose sono state dette su questo nuovo modo di intendere e interpretare i videogiochi. Alcune vere, altre meno. La fronda più scettica ha ragione quando sentenzia che non sarà