Xydonia, lo mette in chiaro subito il team di sviluppo, Breaking Bytes, sulla pagina della campagna Kickstarter, è una lettera d’amore agli sparatutto a scorrimento giapponesi degli anni ’90, quelli che andavano tanto di moda in sala giochi. A noi vecchi appassionati la produzione del team italiano fa tornare in mente due titoli tra tutti, Blazing Star e Pulstar, ed è un’ottima cosa, perché si tratta, in entrambi i casi, di pietre miliari del genere. E’ quindi con tanto ottimismo che si può guardare a Xydonia, sperando che raggiunga il gioco i 20.000€ necessari per la sua realizzazione (è già a buon punto, e mancano ancora venti giorni alla fine della campagna).

E’ il pianeta Xydonia che dà il nome al gioco, luogo che custodisce ancora, negli anni 3000, quando ormai i viaggi spaziali sono cosa ordinaria, segreti incredibili. Ed alla loro ricerca c’è un team di pirati, X-BURST, guidato dall’ex eroe di guerra Harrison Blade e composto da altri due membri. E’ questo lo stratagemma per mettere in campo quell’arsenale variegato al quale uno sparatutto a scorrimento non può rinunciare. Diverse navicelle, per iniziare, vari assistenti, in grado di donare abilità passive e modificatori e, soprattutto, molteplici modalità di sparo. Tre, per esattezza, che omaggiano gli stilemi classici del genere, quindi sparo dritto, largo, ad area, ma con una caratteristica particolare che mira a rendere l’esperienza di gioco ancora più stuzzicante, quella di poter a proprio piacimento passare dall’una all’altra, potenziandole ognuna in maniera indipendente. C’è quindi un’enfasi blastatoria totale su quanto il gioco propone a livello di gameplay, e non può non gioirne l’appassionato del genere.

Xydonia gif

Xydonia – gif

L’ispirazione ai classici da sala giochi degli anni ’90 è evidente anche per quanto riguarda il comparto tecnico, ed anche qui è impossibile lamentarsi se si è cresciuti a pane e sprite bidimensionali. Xydonia propone un’estetica rigorosamente sci-fi e tremendamente vecchio stile, facendo affidamento sulla cura al dettaglio, su molteplici livelli di parallasse dei fondali e su effetti caciaroni quanto basta per imbastire uno spettacolo molto convincente. A dare un’idea della colonna sonora ci sono brani, sulla pagina della campagna, che suggeriscono suggestioni elettroniche.

Ci sono quindi tanti motivi per aspettarsi il meglio da Xydonia, per sperare che raggiunge la somma che i ragazzi di Breaking Bytes cercano. Sperare potrebbe in realtà anche non bastare, quindi suggeriamo a colui che ama vedere su schermo navicelle, esplosioni, spari dalle diverse forme e boss di grandi dimensioni di investire nel gioco. Il Dio dello sparo videoludico vi guarda.