Difesa a catenaccio e lanci lunghi. Fosse calcio, si descriverebbe così la strategia scelta da Sony per la sua conferenza pre E3 2016, il suo piano tattico per mantenere il vantaggio accumulato sulla concorrenza e, magari, allungare ulteriormente approfittando del guizzo, dell’estro del bomber di turno. E che bomber, verrebbe da dire, vista la quantità trasbordante di titoli mostrati. Mentre Nintendo sceglie (nuovamente) di non competere, pur stupendo tutti schierando in campo l’unico campione della sua rosa, quel The Legend of Zelda: Breath of the Wild che per molti sarà l’incontestabile “best of show”, mentre Microsoft tenta di sfondare affidandosi allo spettacolare, quanto rischioso, 4-2-4, giocandosi persino la carta della “next-gen-non-next-gen”, il colosso nipponico si è totalmente affidato al suo organico, esibendo, con orgoglio e un pizzico di pomposità, classe e maestria dei singoli interpreti.

Del resto sembra tutto facile quando ad aprire danze e marcature ci pensa un