Hyper Light Drifter è un cattivo presagio che si concretizza passo dopo passo; è una distopia scaturitasi da un istinto incontrollabile e inarrestabile che ci coinvolge direttamente; è un incubo senza catarsi, consolazione, lieto fine. In altre parole, è una tragedia nel senso più classico del termine, un dramma romantico, quasi un melodramma, vista l’importanza rivestita dalla colonna sonora. L’epopea del Drifter, errante e taciturno eroe di un mondo ormai morente e irrimediabilmente sfigurato, può paragonarsi al Faust di Goethe, al mito di Prometeo, al peccato originale perpetrato da Adamo ed Eva. Tratta di decine di tematiche diverse, dall’origine della vita al ruolo della religione, con una schiettezza quasi spiazzante, lasciando a noi ogni giudizio, pur proponendo una personalissima visione di ogni argomento toccato.

Il capolavoro di Heart Machine, tuttavia, parla una lingua aliena, afona, praticamente incomprensibile. Apparentemente, il compito di ricomporre i pezzi che costituis...