Non è la prima volta che l’E3 rischia di chiudere i battenti, sembra sul punto di cambiare per sempre, dà l’idea di essere un evento ormai anacronistico e irrimediabilmente superato. Nintendo, nel bene e nel male apripista di innumerevoli tendenze, di fatto lo ha già abbandonato da tempo. Nel 2007 venne concepito in un’edizione decentrata, nella quale ogni publisher mostrava i propri titoli in diversi hotel sparsi per tutta la metropoli. Ogni anno se ne ipotizzano nuove formule, così come sembra inevitabile il trasferimento in un’altra città. Non è la prima volta che l’E3 rischia di chiudere i battenti, verissimo, ma mai come quest’anno il rischio è concreto, tangibile, prossimo.

Le defezioni di EA, Activision, Disney e Wargaming sono un segnale piuttosto chiaro, sebbene, lasciando da parte gli isterismi di chi c’è cresciuto con il mito dell’E3, parlano e raccontando di un’industria in costante evoluzione, con necessità e bisogni ben diversi da quelli che giustificarono e resero necess...