All’epoca, in pochi rimasero sorpresi dall’annuncio, fondamentalmente nessuno prese troppo sul serio la cosa. Alla gamescom del 2014, la presentazione ufficiale di Rise of the Tomb Rider fu arricchita da una postilla accolta con tiepido interesse dai presenti: il gioco sviluppato da Crystal Dynamics sarebbe stato un’esclusiva Xbox One. Non che si dubitasse sulla qualità finale di un titolo dal pedigree illustre, non che il pubblico non fosse lieto di incontrare nuovamente uno dei volti più noti e apprezzati del mondo videoludico. Semplicemente tutti erano già certi dell’ovvio: sarebbe bastato attendere qualche mese per potersi godere le avventure dell’avvenente archeologa anche su altre piattaforme. Manco a dirlo, se per la versione PlayStation 4 c’è da aspettare ancora un po’, quella PC è uscita proprio oggi.
Del resto, bisogna farsene una ragione, il termine esclusiva ha perso tutto il suo affascinante significato già ai tempi di PlayStation 3 e Xbox 360, quando i costi di sviluppi a...
Rise of the Tomb Raider è solo l'ultima delle esclusive dalla durata breve, solo i titoli first party e Nintendo rimangono gli ultimi baluardi di un modo di concepire i videogiochi che non funziona più
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