C’era una volta un gorilla, che viveva tutto contento nella sua giungla, mangiando banane e infilandosi le dita nel naso. Un brutto giorno il gorilla viene rapito da una spietata compagnia produttrice di pogo stick e motoseghe, che per ragioni asservite al trash e al nonsense è solita sperimentare ogni suo prodotto sugli animale. Al placido gorilla vengono tagliati gli arti, al posto delle braccia gli vengono impiantate due motoseghe, al posto delle gambe un pogo stick. E, giustamente, il gorilla non la prende bene.

Diventato una macchina di morte, semina il panico e la morte, iniziando dai laboratori nei quali è stato creato, ed è compito del giocatore accompagnarlo in questo crescendo fatto di sangue ed interiora, verso la salvezza, il ritorno alla giungla primordiale. E’ un viaggio descritto videoludicamente da dinamiche action platform, applicate su uno scorrimento bidimensionale, per un gioco impegnativo e soprattutto tanto, tanto sanguinolento.

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