The Town of Light non cercherà di farvi saltare dalla sedia come un Until Dawn qualsiasi. È ambientato in un manicomio, ma non provate a nominare Outlast, perché non c’entra proprio nulla. L’avventura grafica di LKA, questo il criptico nome del team nostrano a lavoro sul progetto già da qualche mese, è un’esperienza estremamente inquietante che di tanto in tanto si divertirà a rifilare dei sonori pugni nello stomaco all’indifeso e ignaro videogiocatore. Se proprio volessimo trovare un termine di paragone, andrebbe cercato dalle parti di Silent Hill. Qui però non ci saranno esseri che si aggirano per le ambientazioni trascinando una gigantesca spada, né infermiere dai movimenti sincopati a braccarvi ovunque andiate. In The Town of Light la paura, il terrore, scaturisce dalla pura e semplice realtà.

La piccola Renèe ha solo sedici anni quando viene rinchiusa in una casa di cura a Volterra, in Toscana. Da tempo soffre di continui attacchi di panico, manifesta manie di persecuzione e sempr...