Il miracolo nel miracolo fu riuscirci non con una IP nuova di zecca o con il sequel di una saga affermata, ma con un tie-in. Oggi la cosa non desterebbe così tanto scalpore, visto che qualche buon risultato è stato raggiunto anche da studi non troppo acclamati, ma nel pieno degli Anni ’90, trarre un videogioco da un film, voleva dire accollarsi immediatamente e automaticamente lo scetticismo di critica e pubblico. All’epoca, tuttavia, c’era una Nintendo che quando decideva di fare le cose le faceva in grande stile, affidandosi opportunamente alle sue scattanti e infallibili second party, pronte a tutto pur di arginare e minimizzare il fuggifuggi di terze parti che sposavano con sempre più convinzione la causa di Sony con la sua fortunata PlayStation.

GoldenEye 007 esordì in tutto il mondo nell’agosto del 1997, a quasi due anni di distanza dall’omonima pellicola a cui si rifà. Che il gioco potesse sorprendere in positivo lo si era già intuito a lavori in corso, ma in pochi avrebbero sco...