Continua il ciclo di articoli, a cura dell’Archivio Videoludico, dedicati alle realtà italiane che producono videogiochi. Questa volta è il turno di RisingPixel, una delle ventuno software house che hanno aderito all’Area deV dell’Archivio, sezione che mira alla salvaguardia e alla valorizzazione dei videogiochi realizzati in Italia.

Nel panorama dei giochi nostrani, il loro Inquisitor’s Heartbeat merita una menzione particolare. Il titolo RisingPixel non è un videogioco convenzionale, questo è certo. È un audiogame, un titolo accessibile anche ai non vedenti. Niente grafica, la rappresentazione del mondo di gioco è affidata ai suoni. Un’opera coraggiosa, che consente di esperire l’handicap della cecità all’interno di una dimensione ludica. È un aspetto da non sottovalutare, perché da una parte si sensibilizza il pubblico tradizionale, dall’altra si alimenta un genere importante – quello degli audiogame – su cui negli ultimi anni si sta giustamente puntando molto e che consente a un target “alternativo” di fruire del medium videoludico.

Inquisitor's Heartbeat

Inquisitor’s Heartbeat

Come hanno sempre affermato gli sviluppatori: RisingPixel significa crescita (Rising) di una piccola realtà (Pixel); significa migliorarsi tramite la sperimentazione e la ricerca di nuove idee. La prova affrontata con la creazione di Inquisitor’s Heartbeat rientra di sicuro nei canoni dell’originalità”. Una voce narrante ci introdurrà nel 1300, nelle segrete di un castello dove siamo stati rinchiusi e accusati di eresia, poiché in possesso di un testo messo all’Indice dalla Santa Inquisizione. Attraverso i corridoi dell’edificio (e successivamente anche all’esterno), dovremo fare affidamento soltanto sul nostro udito per districarci nei labirinti, sfuggire a bestie, guardie e stare attenti a non sbagliare strada.

I ragazzi di RisingPixel focalizzano l’attenzione sul fatto che l’esperienza di gioco sia definita appunto dalla musica e dagli effetti sonori, unici elementi in grado di indirizzarci verso la strada giusta. Il loro obiettivo è mettere sullo stesso livello giocatori vedenti e non vedenti: la sfida riguarda entrambi. “Qualche utente si è lamentato, suggerendoci di mettere un tasto che potesse indicare la via d’uscita, ma noi abbiamo preferito intendere il gioco come una vera e propria prova, una sfida con cui doversi confrontare”. Il titolo, uscito in versione ridotta nel luglio 2014, aveva già riscosso non poco successo tra coloro che avevano avuto la possibilità di provarlo, soprattutto i non vedenti. “In uno di questi casi” – ci racconta Luca Contato“è stata enorme la soddisfazione quando abbiamo visto l’entusiasmo di un ragazzo che ha avuto la possibilità di tornare a videogiocare in seguito a un incidente che l’aveva reso cieco. Sapere che quello che stavamo realizzando non era soltanto un lavoro da cui avremmo ricavato qualcosa dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto da quello umano, ci ha caricato e motivato”.

Inquisitor's Heartbeat

Inquisitor’s Heartbeat

Il punto forte del gioco è l’audio, totalmente in 3D. È l’elemento che ha richiesto più lavoro al team: “Fino a un certo punto avevamo giocato con le cuffie, ma non appena abbiamo provato Inquisitor’s Heartbeat in dolby con un impianto adatto, è stata un’esperienza del tutto coinvolgente e inaspettata”. L’audio varia non solo nella percezione della distanza, ma anche in relazione alle ambientazioni: se ci troviamo in una stanza grande con del materiale in legno o in roccia, l’audio ne risente e cambia in base a come l’ambiente lo attenua o lo amplifica. Alcuni effetti sonori sono stati chiaramente portati all’estremo, per renderli più chiari e riconoscibili. “Un’ambientazione particolarmente soddisfacente è quella del bosco, abbiamo ricevuto molte mail di complimenti. Anche le grotte sono state apprezzate: in molti hanno dichiarato di essersi rilassati al suono delle goccioline che cadono dall’alto”.

RisingPixel ha parecchi altri progetti in cantiere. Dopo Inquisitor’s Heartbeat gli sviluppatori si prenderanno una pausa dagli audiogame per concentrarsi su altro. La versione estesa del gioco sarà pubblicata durante l’estate. Per saperne di più basta visitare il sito ufficiale.

A cura di Daniele Barresi