Dopo una gestazione lunga e complessa, come può essere solo quella dei giochi nati e sviluppati in un team minuscolo, fra mille problemi e limitazioni, KYN è finalmente in dirittura d’arrivo e tra un mese circa si paleserà nella sua versione definitiva. Meritevolmente passato attraverso le strettissime maglie di Steam Greenlight, il titolo sviluppato dagli olandesi di Tangrin Entertainment è un interessante action RPG che fonde le dinamiche proprie di titoli quali Diablo o Torchlight a quelle di giochi di ruolo più classici, come Baldur’s Gate.

In un delizioso setting ispirato alla cultura nordica e vichinga, prenderemo il controllo di un party che può estendersi fino a sei personaggi, la cui azione può (anzi deve, pena morire a ripetizione) essere rallentata da un apposito tasto, in modo tale da disporre e comandare al meglio il gruppo. L’assenza di uno stop completo all’azione impone comunque un certo decisionismo, e il risultato è un combat system ragionato, ma che al contempo non consente mai di fermarsi troppo a riflettere, e in cui l’impostazione del party ha un ruolo determinante. La flessibilità proposta dai ragazzi di Tangrin è infatti pazzesca, ciascun personaggio giocabile ha tre caratteristiche relative rispettivamente al suo potere magico, alla sua abilità in mischia di infliggere e incassare danni ed alla sua agilità, caratteristiche che come in ogni gioco di ruolo che si rispetti progrediscono col tempo.

KYN screenshot

KYN – screenshot

La novità di KYN sta nella possibilità di riazzerare e ridistribuire il totale dei punti caratteristica in qualsiasi momento, configurando cosi un party sempre diverso in base alle sfide che il gioco propone e trasformando ad esempio un tank duro e puro in un abilissimo evocatore nel giro di pochissimi minuti. Come se non bastasse, ad ampliare la rosa delle nostre capacità belliche intervengono alcune pietre magiche, che se equipaggiate offrono la possibilità di aumentare l’attacco o la difesa, curarci, resuscitare i compagni caduti in battaglia e tante altre abilità uniche. Altrettanto ampie paiono le possibilità legate all’equipaggiamento, con una miriade di item e materiali grezzi da lootare per essere equipaggiati, craftati o incantati.

A minare il potenziale di un progetto dalla giocabilità apparentemente granitica potrebbero però intervenire i limiti di valori produttivi modesti, anche probabilmente per gli standard indie; la grafica è davvero poca cosa, e le missioni sinora affrontate pur se divertenti e godibili tendono forse a ripetersi e mancano, cosi come tutto il titolo, di quella epicità e profondità narrativa necessaria in un titolo simile. Già cosi comunque il titolo è assolutamente godibile, non ci resta che attendere il 28 luglio e una prova più approfondita per dissipare, si spera, anche gli ultimi dubbi.