La Torre è un enorme monolite, un’entità fatta di carne e pietra, un mostro ed un edificio, una trappola e una prigione, che tutto ingloba e tutto rielabora, vite e personaggi, e con loro avventure, quelle che si possono vivere all’interno di un dungeon, e allora vai di roguelike, perché questo è Reikon Dungeon, un roguelike ambientato nelle perigliose sale della Torre, nelle quali eroi cercano la salvezza, anche a costo di sacrificare la loro natura. Anzi, assecondando la loro natura, trasformandosi in creature affini al loro sentire. Nella Torre l’uomo può diventare bestia, la bestia uomo, ed è questo uno degli elementi ludici che più definisce la produzione di Alcapa Games, team di sviluppo italiano, impegnato nella raccolta dei fondi necessari per il completamento del gioco su Kickstarter.

In quanto roguelike Reikon Dungeon ha delle regole: la progressione è ardua ma estremamente graduale, il giocatore deve affrontare orde di mostri ed esplorare sotterranei che sembrano infiniti, e la morte non è un’eventualità, ma un elemento fondamentale del gameplay. Quando si muore, nel gioco, possono accadere due cose: tornare al punto di partenza, mantenendo sostanzialmente inalterato il proprio bottino, o reincarnarsi, a patto di aver ottenuto le anime dei mostri. E ci si reincarna proprio in quei mostri, perché l’abbiamo detto, all’interno della Torre tutto è mutevole. Dal punto di vista ludico questa caratteristica di gioco comporta una estrema varietà d’azione ed una pluralità di approcci, perché ovviamente ogni creatura ha peculiarità proprie, che qualche oggetto magico può ovviamente migliorare.

Reikon Dungeon screenshot

Reikon Dungeon – screenshot

La possibilità di personalizzare il proprio eroe è infatti un’altra delle caratteristiche fondanti di Reikon Dungeon, che passa non solo per la prevedibile gestione del proprio equipaggiamento, ma anche per quella delle abilità a disposizione. Per seminar morte è infatti possibile costruire il proprio set di azioni e poteri, facendoli concatenare in potenti combo, utili soprattutto quando si tratterà di dover tirar giù i colossali boss, sempre importantissimi in un roguelike, e che nel gioco di Alcapa Games promettono di essere particolarmente ostici.

Si presenta bene il gioco anche dal punto di vista artistico. Nato in origine come progetto bidimensionale, Reikon Dungeon è passato poi nel corso dello sviluppo alle tre dimensioni, conservando però quell’aspetto retrò che lo connotava nella sua prima forma. E gli si addice ottimamente, perché carismatico ed in tono con le atmosfere eroiche, ma anche un po’ bizzarre, del gioco. Bizzarre quanto? Quanto può esserlo un velociraptor che lancia raggi laser dagli occhi. Si, è nel gioco. Quindi vi consigliamo di scaricare la demo ed aiutare il progetto a venire alla luce.