Riascoltando certi strimpellamenti 8-bit, riattraversando certi scorci di quel fantasiosissimo e strabiliante “Land”, verrebbe davvero da dire che “si stava meglio una volta”. Riuscite a immaginarvelo il 1993? Le tute inguardabili, i cellulari senza app che non mandavano nemmeno gli sms, le vecchie Lire, le console portatili che, pur a fatica, stavano davvero nelle tasche dei jeans. Quell’anno, alla fine di gennaio per essere precisi, a distanza di qualche mese dalla release nipponica, giunse anche dalle nostre parti Super Mario Land 2: 6 Golden Coins.

Il suo diretto predecessore aveva scavato solo la superficie delle potenzialità grafiche del Game Boy, avendo comunque l’ardire di inscenare l’ennesimo rapimento ai danni di una principessa in un regno piuttosto distante dagli stilemi classici del Mushroom Kingdom. Fu abbastanza, ma la netta sensazione di trovarsi tra le mani una versione “in miniatura” del classico Mario fu troppo palpabile affinché stampa e pubblico restassero completa...