articolo a cura di Lorenzo “Kobe” Fazio

Se la mente corre al compianto “samurai” Hiroshi Yamauchi, presidentissimo di Nintendo dal 1949 al 2002, l’immagine che si ha della sua azienda è quella di una roccia che resiste fieramente alla tempesta. Sorda agli evidenti vantaggi del CD-ROM, indifferente al progressivo abbandono delle terze parti, compiaciuta nel dimostrare al mondo intero come solo lei (o quasi) fosse in possesso della formula alchemica del puro divertimento.

Un’impressionante dimostrazione di forza e “resistenza” la si ebbe negli anni più bui e oscuri, quando la fine (stando a sentire i pareri allarmati dell’audience) sembrava ormai prossima: durante il ciclo vitale del Game Cube. Superato nelle vendite persino dall’ultimo arrivato, l’Xbox di Microsoft, Nintendo sopperì al fuggi fuggi di investimenti dei publisher confezionando una line-up straordinaria contando solo sulle forze. Nonostante non siano mancati lunghi periodi di magra, la console ammaliò il suo au...