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di Three One Zero
28 marzo 2016
Che il videogioco sia un mezzo ottimo per raccontare, magari in chiave particolare, esperienze particolari, momenti intensi della propria vita, stati emotivi dovuti ad accadimenti precisi, è cosa nota, e non ci metteremo ora a ritirare fuori la storia di come siano nate saghe come Final Fantasy o The Legend of Zelda. Nel suo piccolo anche Adam Orth, con la collaborazione di Omar Aziz, sta cercando di fare di un evento a lui capitatogli un gioco, molto intimo, essenziale, ma non per questo poco coinvolgente, perché la nostra prova in occasione dell’E3 ci ha davvero catturato.
Andiamo per ordine: se al nome di Adam Orth vi si è accesa in testa una lampadina, avete fatto bingo. Orth, che al tempo lavorava in Microsoft, fu uno dei pochi a sostenere la politica dell’always online, poi abbandonata, relativa a Xbox One. Lo fece certamente in maniera maldestra, sicuramente adducendo argomentazioni facilmente contestabili (“chi non ha una connessione veloce...
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