Con Svilupparty e il Premio AV archiviati, il maggio videoludico prosegue con insolita tranquillità. Il caos che ha accompagnato i giorni precedenti la festa degli sviluppatori italiani e la full immersion tra le tesi del Premio AV lasciano spazio all’assestamento e alla soddisfazione del post-evento. Svilupparty 2014 ha riportato Bologna al centro del panorama videoludico per tre giornate e ha dimostrato ancora una volta quanto sia vivace il panorama dei dev italiani: che ci sia ancora molta strada da fare è indubbio, ma vogliamo mettere rispetto a cinque-dieci anni fa?

Durante la cerimonia del Premio AV sono state premiate le tre tesi vincitrici, cui si sono aggiunte due menzioni speciali. Anche per l’edizione 2014 i lavori pervenuti sono stati numerosi e, soprattutto, di taglio molto differente. Alla fine l’ha spuntata Massimiliano Zinnanti, studente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia: Incarnation. La conversione del sacro e il Pantheon digitale nel medium videoludico è il risultato di una intensa ricerca iconografica, tra arti visive e videogioco, capace di far emergere rimandi, citazioni, ispirazioni applicati all’universo del divino e alla deificazione dei “corpi” videoludici. I corpi analizzati sono sia quelli degli avatar interpretati dal giocatore, sia soprattutto quelli del nemico, e in particolare del boss finale, figura squisitamente videoludica in cui si trasfigura Dio nei videogiochi. Alle sue spalle Francesco Vecchi – che analizza nella prospettiva della filosofia estetica il potenziale artistico della produzione videoludica – ed Eleonora Cappai, la cui tesi si occupa dell’applicazione della nozione di gamification e in maniera più estesa della Media Education all’interno dell’ambito aziendale.

Menzioni speciali per Riccardo Fissore e Marco Minciarelli: se il primo ha dedicato il suo lavoro alla progettazione di un’applicazione per smartphone a scopo ludico-educativo in ambito museale, Minciarelli parla del fenomeno del divismo digitale prendendo in esame il caso di Beyond: Two Souls.

Previo consenso dei candidati, le tesi verranno catalogate e rese disponibili per la consultazione al Centro Studi AV, che già ospita volumi, riviste, tesi e film dedicate al videogioco. Tornando ai giochi, e alle nuove acquisizioni del mese, da segnalare due piccole opere, una dichiaratamente indie e una che indie non è, anche se lo sembra. The Last Door è un’avventura grafica indie che colpisce, in primo luogo, per uno stile grafico originale e minimalista, fatto di pixel cubettosi, e per le atmosfere horror che rimandano alle opere di H.P. Lovecraft ed E.A. Poe. Non è invece indie, ma ne ha tutta l’apparenza, Child of Light, piccola produzione di Ubisoft Montreal che omaggia il mondo delle fiabe non solo sul versante della trama – l’avventura di Aurora nel magico regno di Lemuria – ma anche da quello della grafica: sullo schermo prendono vita scenari che sembrano realizzati con la tecnica dell’acquerello.

child of light

L’Area deV dell’Archivio, sezione dedicata alla salvaguardia dei giochi realizzati in Italia, ha visto l’ingresso di un nuovo duo di unconventional storytellers. Stiamo parlando dei ragazzi di We Are Müesli, vincitori con CAVE! CAVE! DEUS VIDET del Bosch Art Game 2013. A maggio l’Archivio ha anche tagliato il traguardo dei 4000 titoli catalogati a disposizione degli utenti, e per pura coincidenza il mese si conclude con l’arrivo nel fondo di Mario Kart 8, uno che di traguardi ne sa a pacchi.